Davide Tanganelli
2009-06-13 18:32:22 UTC
Riporto il commento al film che ho già lasciato su FB per porre la
domanda anche a Salvatore nel caso legga:
"Il film indaga sull'animo di una donna turbata dall'odio istintivo (e
senza motivazioni) nutrito fin dal parto nei confronti della figlia.
Riesce paradossalmente piú facile da comprendere un caso di matricidio
dovuto ad un raptus di follia momentaneo, che un caso come quello
proposto dal regista. Tanto per curiosità mi chiedo: è reale una
patologia del genere?"
Questa è la mia curiosità, mi è venuto in mente Salvatore Ortese
sperando abbia visto anche il film, ma se qualcun altro vuol
rispondere al quesito va bene.
"Rientrando in topic cinematografico, il film si lascia ben seguire,
mantenendo la giusta tensione, perdonando qualche venialità e forse
presunzione registica. D'altronde questo è il modello di cinema che
prediligo. Il ruolo principale non poteva non essere affidato alla
Isabelle Huppert perfetta nel personaggio, anche se causa anagrafe nei
flashback ventennali il bianco/nero utilizzato dal regista non fa
miracoli. Piuttosto deludente l'espressività drammatica della
simpatica Melaniè Laurent, giovane e promettente attrice francese
ammirata all'ultimo Festival di Cannes al fianco di Tarantino. Non so,
ma nel ruolo avrei visto per Sara Forestier. Infine, senza voler far
troppo spoiler, chi ha visto il film non può non aver sorriso
rassegnato alla scena ridicola ed inutile del gioielliere. Per chi
vive il cinema come momento di riflessione e non d'intrattenimento la
visione è caldamente consigliata."
domanda anche a Salvatore nel caso legga:
"Il film indaga sull'animo di una donna turbata dall'odio istintivo (e
senza motivazioni) nutrito fin dal parto nei confronti della figlia.
Riesce paradossalmente piú facile da comprendere un caso di matricidio
dovuto ad un raptus di follia momentaneo, che un caso come quello
proposto dal regista. Tanto per curiosità mi chiedo: è reale una
patologia del genere?"
Questa è la mia curiosità, mi è venuto in mente Salvatore Ortese
sperando abbia visto anche il film, ma se qualcun altro vuol
rispondere al quesito va bene.
"Rientrando in topic cinematografico, il film si lascia ben seguire,
mantenendo la giusta tensione, perdonando qualche venialità e forse
presunzione registica. D'altronde questo è il modello di cinema che
prediligo. Il ruolo principale non poteva non essere affidato alla
Isabelle Huppert perfetta nel personaggio, anche se causa anagrafe nei
flashback ventennali il bianco/nero utilizzato dal regista non fa
miracoli. Piuttosto deludente l'espressività drammatica della
simpatica Melaniè Laurent, giovane e promettente attrice francese
ammirata all'ultimo Festival di Cannes al fianco di Tarantino. Non so,
ma nel ruolo avrei visto per Sara Forestier. Infine, senza voler far
troppo spoiler, chi ha visto il film non può non aver sorriso
rassegnato alla scena ridicola ed inutile del gioielliere. Per chi
vive il cinema come momento di riflessione e non d'intrattenimento la
visione è caldamente consigliata."