Moritz Benedikt
2005-04-26 16:26:19 UTC
La notizia: malgrado l'uscita su 300 schermi in tutta Italia, il film più
programmato del lungo weekend del 25 aprile, Troppo Belli è risultato solo
settimo negli incassi, a fronte di una concorrenza tutt'altro che imponente.
Questo dopo una campagna pubblicitaria lunga e costosa e la frenetica spinta
del clan Costanzo con presenza fissa dei protagonisti Costantino e Daniele a
Buona Domenica e nelle rubriche di gossip televisive e della carta stampata.
Modestamente, l'avevo previsto.
Sul film non credo di passare per snob pensando che non ci sia molto da
dire: l'eroico Battocchi l'ha visto per noi e basta e avanza. Al massimo si
può dire che è stato troppo ottimista dicendo che si trattava di un prodotto
perfetto per la sua potenziale audience.
Anche su Troppo Belli come fenomeno sociale non c'è molto da dire dato che
il fenomeno sociale non c'è stato. Ormai dovremmo essere abituati a questi
fenomeni mediatici che hanno un'eco ridottissima nel mondo 'reale'. Se ne
parla, le ragazzine e un certo genere di intellettuali e giornalisti ne
parlano, ci viene detto che si tratta di un fenomeno 'nuovo' e 'senza
precedenti', si accusa di snobismo quanti pensano sia una sciocchezza - poi
la cosa si interrompe bruscamente non appena si chiede ai 'fans' di fare
qualcosa di concreto, tipo uscire di casa, recarsi al cinema, pagare il
biglietto e vedere quella cazzo di cosa sullo schermo. Era già successo, per
esempio, con Valeria Marini.
Qualcosa da dire ci sarebbe dal punto di vista di certe teorie sul cinema
italiano che circolano parecchio.
Questo film, come il ritorno di Monnezza, come la Mandrakata, come
l'annunciato seguito dell'Attila di Abatantuono, vorrebbero far tornare il
cinema italiano ad una favoleggiata età dell'oro di cinema 'popolare' che si
situa generalmente negli anni 70 e primi anni 80, un epoca di film cult e
divertenti ed esteticamente rilevanti soffocata dai critici snob e da Nanni
Moretti.
Ora, lasciamo perdere la mia opinione personale che quei film, con alcune
eccezioni, fossero merda inguardabile. Più oggettivamente possiamo dire che:
i creatori erano convinti di produrre roba da poco, non pensavano di fare la
storia del cinema italiano ne' di creare opere che avrebbero dovuto
resistere alla prova del tempo.
E il pubblico era della stessa identica opinione: malgrado la presenza di
tutti quei rimpianti film cult che tanto piacevano ai giovani e tanto
infastidivano i 'critici parrucconi' (espressione alla Mollica-Giusti, non
mia), il pubblico italiano appena si trovò con la tivù a colori e qualche
canale in più con vecchi film e telefilm, abbandonò in massa le sale, tante
che più di metà dei cinema dovettero chiudere entro il 1985.
Insomma, l'equivoco di un cinema popolare che al popolo piaceva piuttosto
poco, tanto da rinunciarci con estrema facilità.
Così, con l'idea che certi film fossero veramente popolari, si propone di
rifarli come mezzo per far rinascere il cinema italiano. Mentre si tratta di
film che possono piacere solo ad intellettuali particolarmente snob.
Un altro dettaglio: ogni anno, a Natale, certi film (di solito del duo
Boldi-De Sica) hanno un enorme successo. Ci viene detto che il pubblico
italiano quello vuole e che bisognerebbe dargliene di più. Falso: quel
singolo film annuale (e l'occasionale Pieraccioni, o Aldo-Giovanni-Giacomo)
è più che sufficiente a soddisfare quel tipo di pubblico, un pubblico che al
cinema NON ci va quasi mai. Inutile parlare di cinema popolare quando
l'effettiva esperienza cinematografica oggi è di semi-elite, non alla
portata di molti italiani e italiani, quelli che formavano il target di
Troppo Belli. Chi ha mai visto anche solo mezzora di Buona Domenica sa che
il semplice fatto di andare al cinema per quel pubblico sarebbe
un'esperienza troppo intensa e complessa.
Infine: Costantino e Daniele sono semplicemente NON affascinanti, con
personalità penosamente insulse. Sono belli per modo di dire, come Valeria
Marini che resta l'esempio più calzante. Come ho già detto, nessuna delle
mie colleghe o altre donne di mia conoscenza li gradisce. Ci sono una
dozzina di attori italiani più belli e interessanti. Ho visto il trailer di
un film intitolato L'Uomo Perfetto e c'è un giovane attore di nome Scamarcio
che, in quelle poche immagini, genera un carisma tale che, se fossi appena
un po' più gay, mi farebbe uscire a vedere il film (ma no, non abbastanza).
Ma il film ha un budget pubblicitario minimo e ben difficilmente avrà
successo.
Moritz Benedikt
'Falschheit gewinnt nicht' - Sascha S., der Sieger des Big Brother 5
programmato del lungo weekend del 25 aprile, Troppo Belli è risultato solo
settimo negli incassi, a fronte di una concorrenza tutt'altro che imponente.
Questo dopo una campagna pubblicitaria lunga e costosa e la frenetica spinta
del clan Costanzo con presenza fissa dei protagonisti Costantino e Daniele a
Buona Domenica e nelle rubriche di gossip televisive e della carta stampata.
Modestamente, l'avevo previsto.
Sul film non credo di passare per snob pensando che non ci sia molto da
dire: l'eroico Battocchi l'ha visto per noi e basta e avanza. Al massimo si
può dire che è stato troppo ottimista dicendo che si trattava di un prodotto
perfetto per la sua potenziale audience.
Anche su Troppo Belli come fenomeno sociale non c'è molto da dire dato che
il fenomeno sociale non c'è stato. Ormai dovremmo essere abituati a questi
fenomeni mediatici che hanno un'eco ridottissima nel mondo 'reale'. Se ne
parla, le ragazzine e un certo genere di intellettuali e giornalisti ne
parlano, ci viene detto che si tratta di un fenomeno 'nuovo' e 'senza
precedenti', si accusa di snobismo quanti pensano sia una sciocchezza - poi
la cosa si interrompe bruscamente non appena si chiede ai 'fans' di fare
qualcosa di concreto, tipo uscire di casa, recarsi al cinema, pagare il
biglietto e vedere quella cazzo di cosa sullo schermo. Era già successo, per
esempio, con Valeria Marini.
Qualcosa da dire ci sarebbe dal punto di vista di certe teorie sul cinema
italiano che circolano parecchio.
Questo film, come il ritorno di Monnezza, come la Mandrakata, come
l'annunciato seguito dell'Attila di Abatantuono, vorrebbero far tornare il
cinema italiano ad una favoleggiata età dell'oro di cinema 'popolare' che si
situa generalmente negli anni 70 e primi anni 80, un epoca di film cult e
divertenti ed esteticamente rilevanti soffocata dai critici snob e da Nanni
Moretti.
Ora, lasciamo perdere la mia opinione personale che quei film, con alcune
eccezioni, fossero merda inguardabile. Più oggettivamente possiamo dire che:
i creatori erano convinti di produrre roba da poco, non pensavano di fare la
storia del cinema italiano ne' di creare opere che avrebbero dovuto
resistere alla prova del tempo.
E il pubblico era della stessa identica opinione: malgrado la presenza di
tutti quei rimpianti film cult che tanto piacevano ai giovani e tanto
infastidivano i 'critici parrucconi' (espressione alla Mollica-Giusti, non
mia), il pubblico italiano appena si trovò con la tivù a colori e qualche
canale in più con vecchi film e telefilm, abbandonò in massa le sale, tante
che più di metà dei cinema dovettero chiudere entro il 1985.
Insomma, l'equivoco di un cinema popolare che al popolo piaceva piuttosto
poco, tanto da rinunciarci con estrema facilità.
Così, con l'idea che certi film fossero veramente popolari, si propone di
rifarli come mezzo per far rinascere il cinema italiano. Mentre si tratta di
film che possono piacere solo ad intellettuali particolarmente snob.
Un altro dettaglio: ogni anno, a Natale, certi film (di solito del duo
Boldi-De Sica) hanno un enorme successo. Ci viene detto che il pubblico
italiano quello vuole e che bisognerebbe dargliene di più. Falso: quel
singolo film annuale (e l'occasionale Pieraccioni, o Aldo-Giovanni-Giacomo)
è più che sufficiente a soddisfare quel tipo di pubblico, un pubblico che al
cinema NON ci va quasi mai. Inutile parlare di cinema popolare quando
l'effettiva esperienza cinematografica oggi è di semi-elite, non alla
portata di molti italiani e italiani, quelli che formavano il target di
Troppo Belli. Chi ha mai visto anche solo mezzora di Buona Domenica sa che
il semplice fatto di andare al cinema per quel pubblico sarebbe
un'esperienza troppo intensa e complessa.
Infine: Costantino e Daniele sono semplicemente NON affascinanti, con
personalità penosamente insulse. Sono belli per modo di dire, come Valeria
Marini che resta l'esempio più calzante. Come ho già detto, nessuna delle
mie colleghe o altre donne di mia conoscenza li gradisce. Ci sono una
dozzina di attori italiani più belli e interessanti. Ho visto il trailer di
un film intitolato L'Uomo Perfetto e c'è un giovane attore di nome Scamarcio
che, in quelle poche immagini, genera un carisma tale che, se fossi appena
un po' più gay, mi farebbe uscire a vedere il film (ma no, non abbastanza).
Ma il film ha un budget pubblicitario minimo e ben difficilmente avrà
successo.
Moritz Benedikt
'Falschheit gewinnt nicht' - Sascha S., der Sieger des Big Brother 5