Post by BArrYZDa
noi mancano i capitali e delle persone che vogliano scommettere, che
investano soldi propri come si dovrebbe e come e' nel resto del mondo.
Mah, a me sembra che anche all'estero i produttori siano per lo piu' degli
"editori" che recuperano fondi per i progetti da loro sviluppati. Quanti
esempi trovi, nell'industria cinematografica mainstream, di produttori che
investano davvero soldi propri?
Senza un accordo di distribuzione, una prevendita TV o altre forme di
cessione di qualche diritto di sfruttamento, e' difficile che un produttore
abbia i fondi per realizzare un film ai costi standard dell'industria
cinematografica (non valgono gli esempi di film autoprodotti per
decine/centinaia di migliaia di euro: parliamo di milioni, e ormai un film
ne costa almeno un paio).
Post by BArrYZGente che rischi qualcosa, insomma. Da noi invece c'e' una serie di
clientele a vari livelli, dal piu' poveretto e sfigato che viene
accontentato nel fare i suoi filmetti minimalisti magari lowbudget, al piu'
ricco produttore che in pratica e' una sorta di mafioso politico che grazie
ai suoi agganci incassa dieci dallo stato e spende due per fare gli
squallidi film che tutti noi vediamo ogni anno.
Di chi parliamo? Nel sistema produttivo italiano, non mi viene in mente
nessuno che corrisponda a tale ritratto. Guardiamo quelli che negli ultimi
cinque anni hanno avuto una produzione abbastanza sistematica:
- AURELIO DE LAURENTIIS, il piu'potente produttore italiano, non e' certo
uno che attinga abitualmente a fondi di garanzia o simili
- FANDANGO produce film a medio budget, beneficiando raramente dei
contributi statali. Tolti i successi di Muccino, produce i film che
piacciono a Procacci, rischiando piu' volte su progetti che non sono
proprio mass-market (vedi il film di Vicari, apprezzato da molti critici ma
clamoroso flop al botteghino nonostante la notorieta' di Mastandrea, la
distribuzione di una major come Medusa, e la selezione in una sezione di
Cannes 2005). A parte il nuovo film di Rubini, ha in cantiere anche il
nuovo film di Sorrentino, in coproduzione con Indigo, e prima o poi anche
il nuovo Garrone: autori rispettabili, che hanno avuto un discreto
riscontro anche da parte del pubblico.
- CATTLEYA produce film a medio/alto budget, beneficiando raramente dei
soldi pubblici, e recuperando gli investimenti grazie a vendite TV,
botteghino, distribuzione internazionale.
- COLORADO non produce tutti gli anni, e conta soprattutto sull'ampio
pubblico di Salvatores. Vedremo come andra' il progetto non-Salvatores
tratto da "La cura del Gorilla" di Dazieri, attualmente in fase di riprese
e gia' acquistato per la distribuzione da una major come Warner.
- R + C punta soprattutto su Ozpetek (che incassa bene anche quando fa un
film "sbagliato" come Cuore Sacro), per il resto produce progetti di
piccolo cabotaggio.
- RODEO DRIVE lavora di piu' con i personaggi televisivi ("La terza
stella", "Troppo belli"), ma ha prodotto anche progetti piu' autenticamente
"cinematografici", come "La Febbre" e un paio di Mazzacurati
-POETICHE CINEMATOGRAFICHE, del giovane Andrea De Liberato: produce
progetti autoriali (Capuano, Gaudino, De Bernardi), non so con quanto
rischio di investimento individuale
Post by BArrYZperche' di gente capace in Italia ce ne sta, ma se non ci sono produttori e
un sistema capace di valorizzarli e farli crescere (e questo sistema lo
possono cambiare i produttori stessi), il tutto rimarra' sempre nella
mediocrita' come e' stato fino ad oggi.
Sono d'accordo, ma gia' negli ultimi dieci anni il panorama produttivo e'
nettamente migliorato.
Tra le nuove leve prendi un esempio come la OFFSIDE di Mario Gianani, che
ha azzeccato la scommessa di un film produttivamente "piccolo" ma di
successo internazionale come "Private".
Insomma, la situazione secondo me non e' terribile come la dipingi tu. Cio'
premesso, e'essenziale che si affacci una nuova generazione di produttori,
anche per variare l'offerta editoriale, che anche nelle sue migliori e piu'
redditizie espressioni rimane articolata soprattutto sui due binari:
- Cinema d'autore
- Commedie mass market e progetti para-televisivi